La giornata di oggi, è iniziata con la visita alla Farnese Vini.
“Arriviamo in albergo mentre i corridori stanno facendo l’abbondante colazione. In completo relax.
Sulla tavola troviamo veramente di tutto: cereali, proteine in polvere, the, latte o caffè con dosi abbondanti di fruttosio, pane e marmellata ed infine l’immancabile pasta. Tanta tanta pasta. Davide fa l’interviste del caso al favorito: il principe Filippo Pozzato.
Dopodichè ci spostiamo per scoprire ed analizzare i mezzi.
Al seguito della Farnese, abbiamo 3 ammiraglie, due auto, un camion, un paio di furgonati e il pullman. Ognuno con un compito specifico. Ognuno rappresenta un prezioso ingranaggio, ben oliato, della complessa macchina di corsa.
Sulle ammiraglie il direttore sportivo Luca Scinto, i meccanici e i massaggiatori.
E’ impressionante vedere la quantità di materiale di ricambio e di scorta ci possa stare in una sola macchina. Senza contare le 8, dico OTTO, biciclette sul tetto.
Ogni cosa è studiata al minimo particolare. In esterno le biciclette dei 2 capitani Filippo Pozzato e Oscar Gatto. Con già le ruote pronte, a basso, medio e alto profilo.
I posti davanti hanno la radio, la TV, cartina, blocknotes, navigatore.
Sui sedili posteriori una fornitissima scatola attrezzi, altre ruote di scorta, borse per il ristoro nell’area dedicata, borse per il ristoro in corsa, olio per la catena.
Nel baule invece tutte le borse del freddo dei corridori. La borsa del freddo è la borsa che si preparano i vari corridori con qualunque cosa possa risultare utile in corsa. Dal gilet, ai guantini corti, medi, lunghi, pesanti, mantellina, calze, scarpe, casco, occhiali con diversi tipi di lenti. Tutto messo in rigoroso ordine di come potrebbe risultare utile. Sempre nel baule, ci sono tutta una serie di ricambi per assemblare o ricostruire una bicicletta da zero. Da moltipliche anteriori, catene, pignoni, tubolari. Tubolari che Pozzato ha fatto realizzare su misura su sue specifiche richieste.
La Farnese Vini, addirittura, ha per i due capitani delle selle già montate in un tubo che andrà ad inserirsi nel canotto reggisella integrato in modo da essere pronta e regolata al mm in pochissimi secondi.
Ogni cosa è studiata nel minimo particolare. Tutto deve essere fatto come in un pit stop di formula uno. Anche le ruote di scorta, tutte, hanno gli sganci già regolati al mm per essere serrati al primo colpo.
I corridori, finiscono la colazione, salgono in camera e si vestono per la corsa. Rimane solo il transfer verso la partenza. In bocca al lupo a tutti.
A VOI.”