12 maggio 2012 – Recanati – Rocca di Cambio

La vittoria di Paolo Tiralongo e la sua festa.
Tiralongo
“Il tema di oggi avrebbe dovuto riguardare le informazioni tecniche della bici di Pozzovivo ed alcune osservazioni sulla sua postura. Ma dopo l’emozionante vittoria di Paolo Tiralongo, voglio raccontare cosa succede a chi vince un tappa del Giro.

Mancano 500 metri al traguardo di Rocca di Cambio, scatta Michele Scarponi e l’unico che riesce a tenergli le ruote è Paolo Tiralongo. Prima di tutto chi è Paolo Tiralongo? Paolo nasce ad Avola, patria del Nero d’Avola, l’8 giugno 1977. Due anni più giovane di me. Passa professionista nel 2000 e diventa un umile gregario. Di quelli che lavorano tanto, ma sul podio non ci salgono mai. Finchè… finchè nel 2011 è in fuga con un certo Alberto Contador, che per amicizia e per classe, prende la maglia rosa e gli lascia la tappa. La sua prima vittoria in carriera è proprio al Giro.

Ieri, non ce la faceva più, si stava staccando ed invece… la voglia di vincere l’ha portato a tagliare il traguardo di Rocca di Cambio per primo. Regalando quella bellissima immagine di un uomo, di un ragazzo sfinito a terra.

Cosa succede dopo? Il vincitore non fa nemmeno in tempo a realizzare che già deve rilasciare la prima intervista in diretta. Poi, via, ci si cambia al volo per la cerimonia di premiazione. Si sale sul palco, e poi intervista in diretta per il processo alla tappa di Alessandra De Stefano. Appena posa l’auricolare, una macchina è già in moto per portarlo alla sala stampa del Quartiertappa dove c’è la conferenza stampa per i giornalisti della carta stampata.

La giornata non finisce qui. C’è l’incombenza dell’antidoping. Il corridore non viene mai perso di vista un secondo. Nemmeno mentre fa pipì. Si. Nemmeno mentre fa pipì. E a volte, lo stress, l’agitazione, giocano brutti scherzi. Proprio come ieri. Paolo Tiralongo non riesce a far pipì. In questi casi allora, ci si arma di santa pazienza e si aspetta. Il tempo passa ma di fare pipì proprio non se ne parla. Allora i giudici dell’antidoping, lo portano in albergo. Magari in camera, con più tranquillità, sempre sotto scorta. Intanto sono già le 20.30. Avete capito bene, Paolo Tiralongo vince la tappa intorno alle 17.30 e arriva in albergo alle 20.30. Con 3 ore di ritardo sui compagni di squadra.

Appena Paolo entra in albergo viene accolto per i complimenti. Squilla un cellulare, viene passato a lui, e finalmente si lascia andare e la sua voce si rompe dall’emozione. Un ragazzo umile, un gran lavoratore, che piange mentre racconta la sua impresa ad un amico di famiglia. Anche questo è il ciclismo.

Volete sapere cosa succede quando un vincitore di una tappa del Giro d’Italia accende il suo cellulare? Per 5 minuti, ogni 2 secondi circa, è uno scaricare di SMS continuo.

In sala da pranzo, arriva una magnum di spumante e la squadra si schiera a tavola in attesa del vincitore. Quando arriva è un boato di complimenti. Questa sera ci si lascia andare solo per un brindisi, il Giro è ancora lungo.”
Tiralongo e Cassani

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