Analisi del VO2MAX di un campione del mondo.
Era agosto ed ero in vacanza insieme ad un caro amico. Un amico che ha fatto la storia del ciclismo guidando moto ripresa rai per 35 anni. Insieme si parlava della passione comune che per entrambi è diventato un lavoro: la bici.
Così confrontandomi con lui decisi di acquistare il metabolimetro e di cominciare a fare i test vo2max.
Comincio ad informarmi sulla normativa, sulla possibilità da parte mia di poter effettuare quel test e sento i tempi di attesa dal costruttore.
Tutto quadra così decido di acquistarlo.
Nonostante le vacanze mi attacco al telefono e sento gli amici più stretti per chieder loro una mano a farmi da cavia. Così posso studiare per bene il protocollo migliore, l’analisi dei dati e soprattutto la manualità dell’esecuzione del test.
Tra i vari amici sento anche Alessandro, un caro amico con cui ogni anno passo un fantastico mese di vacanza/lavoro al seguito del Giro d’Italia. Alessandro, tra le altre cose è anche un campione del mondo. Un campione del mondo vero.
Sto parlando di Alessandro Ballan, campione del mondo su strada a Varese 2008.
Così, dopo aver smazzato la parte pratica del test, ho l’onore di poter valutare Ale.
Prima di tutto precisiamo che Ale ora è un amatore, non fa gare, non si allena in maniera strutturata ma pedala per il piacere di farlo…..
I valori finali sono valori che possono essere analizzati in una doppia chiave di lettura: come amatore o come professonista. Come amatore sono valori assolutamente mostruosi, quasi inavvicinabili dalla maggior parte di noi. Paragonati ad un professionista al top della forma, ahimè, parecchio lontani.
Ma la cosa che mi ha stupito veramente tanto è la reazione del suo organismo. Totalmente differenti da quello che vedo quotidianamente quando analizzo un amatore.
L’impressione che ho avuto guardando i dati in tempo reale durante l’evoluzione del test è di trovarmi di fronte ad una macchina da F1 che giocava, che non esprimesse tutto il suo massimo finchè il test è diventato impegnativo. A quel punto allora l’organismo ha sterzato bruscamente e i valori sono esplosi verso l’alto.
Partiamo col test: abbiamo effettuato un Conconi modificato con una progressione di watt molto lenta ma molto piccola. Così da poter monitorare ogni piccola variazione.
Ad inizio test, ad un wattaggio che è uguale alla soglia della maggior parte di noi, l’organismo di Ale era a riposo. Cuore bassissimo, percentuale di VO2 estratta dal respiro molto bassa e numero di atti ventilatori al minuto molto bassi.
Così per tutta la parte centrale del test, dove il drivo pian piano diventava sempre più duro, il corpo di Ale invece “rideva e scherzava“. A differenza di noi amatori dove invece cuore, respiro e ossigeno utilizzato aumenta in maniera quasi costante.
Ad un certo punto intorno ai 340 watt, valore mostruoso per noi amatori, lo sforzo è diventato importante anche per lui e qui il suo fisico ha girato un interruttore:
– aumentato di colpo il numero degli atti respiratori
– cuore ha aumentato in maniera importante i bpm
– l’estrazione di ossigeno da parte dei suoi polmoni è aumentato violentemente di un 50%.
Chiaramente anche Ale è andato fuori soglia, ha fatto la volata finale di esaurimento e si è fermato. Ad un wattaggio molto vicino ai 400 watt.
Qui ho lanciato sia sul drivo che sul fitmate la fase di recupero.
Un ciclista ben allenato, diminuisce in maniera importante di battiti e di respiro nel giro di 1 minuto. Si può banalizzare dicendo che un organismo ben allenato perde 1 battito al secondo.
Il tempo di togliere la mascherina e Ale aveva già 60 battiti in meno e regolarizzato il respiro. Si e no in 15 secondi.
Sono passati 10 anni da Varese 2008 ma un campione del mondo non è per caso e soprattutto lo è per sempre.