Uno dei pericoli più grandi in cui si può imbattere un ciclista amatoriale che si allena con il cosiddetto “fai da te” è il sovrallenamento (o overtraining).
Capita molto spesso che l’atleta amatore creda che “più ci si allena, più si migliora”. Mai detto è stato però meno azzeccato. L’allenamento più importante della settimana è il riposo perchè riesce a stimolare degli adattamenti dell’organismo. Questo è infatti il momento in cui appunto vengono stimolati e fissati i miglioramenti.
Se un ciclista insiste ad allenarsi in una condizione di mancato recupero, la curva della sua prestazione nel lungo periodo andrà inesorabilmente a calare.
Andiamo ad analizzare prima di tutto i sintomi del sovraallenamento. Sintomi che dobbiamo assolutamente imparare a riconoscere per stoppare subito il sovrallenamento.
- Stanchezza;
- depressione;
- insonnia;
- problemi di concentrazione;
- vertigini;
- fluttuazioni della frequenza cardiaca;
- frequenza cardiaca più alta del solito al mattino;
- frequenza cardiaca più bassa del solito in allenamento;
- alterazioni dell’appetito;
- aumento dell’ansia;
- spasmi/contrazioni;
- irritabilità;
- sensazione di gonfiore o “nodo in gola”;
- sudorazione anche a riposo;
- dolori articolari e muscolari.
Per quanto riguarda l’ultimo sintomo della lista sopra riportata, il dolore si manifesta tipicamente durante il riposo anziché durante lo sforzo fisico.
Appena appaiono questi sintomi, bisogna assolutamente fermare l’allenamento e riposare fino alla sparizione di tutti i sintomi apparsi. Da una sindrome di sovrallenamento è molto difficile uscire in tempi brevi, quindi la cosa migliore sarebbe appunto prevenire e non avvicinarsi mai a tale sindrome.
Diventa fondamentale quindi affidarsi ad un preparatore atletico che impari a conoscerci e che ci insegni a monitorarci, anche con l’aiuto dei tanti nuovi prodotti in commercio, per prevenire l’insorgenza del sovrallenamento.
Differenza tra overreaching e overtraining
L’overtraining è un fenomeno che rappresenta un decremento della performance che si presenta come risultato di un eccessivo stress da allenamento (a cui si possono sommare altri fattori esterni, come ad esempio la stanchezza lavorativa). I sintomi di questa condizione sono spesso associati a manifestazioni di tipo fisiologico e psicologico e sono quelli visti in precedenza.
Il recupero da uno stato di overtraining richiede molto tempo e dipende principalmente dal riposo forzato (totale assenza di stimoli allenanti) e da adeguate strategie alimentari. L’overreaching è invece una condizione interessante e spesso ricercata (soprattutto dai preparatori atletici che curano la condizione di un ciclista). Rappresenta un decremento nel breve termine della performance e si manifesta come risultato di un accumulo di fatica.
L’overreaching necessita però di un periodo di recupero relativamente breve, che va da un minimo di qualche giorno fino ad un massimo di alcune settimane. L’overreaching è utilizzato programmaticamente da molti preparatori come parte integrante del processo di periodizzazione dell’allenamento. Infatti, se utilizzato nella maniera adeguata permette innescare gli effetti della cosiddetta “supercompensazione” che rendono un ciclista più allenato e porta quindi ad un miglioramento delle capacità nelle performance.
L’overreaching può inoltre essere funzionale o non funzionale, ovvero provocato da un’incremento del carico di allenamento che risulta non tollerabile dall’atleta. Questo provoca uno stato di sovraffaticamento per cui si rende necessaria una strategia di recupero.
Migliora la tua condizione con l’aiuto di un preparatore atletico