La Biomeccanica 4.0 che abbiamo sviluppato negli ultimi anni, arrivando ad essere orgogliosamente il primo laboratorio in Italia che ha applicato questa tecnologia al ciclismo, include al suo interno un software particolarmente innovativo. Nello specifico il programma è infatti collegato ad un database mondiale unico e comune a tutti coloro che utilizzano questo sistema. Il software a sua volta ha al suo interno un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale con sistema di auto-apprendimento. Questo comporta che ogni persona che si sottopone al test biomeccanico usufruisce di una scansione delle sue caratteristiche morfologiche che vengono simultaneamente valutate alla luce delle situazioni più simili al suo caso specifico e a come queste sono poi state gestite in termini di messa in sella.
Questo passaggio è decisamente importante perché non rappresenta più una ricerca di posizionamento ideale in base solo agli angoli di pedalata e alle misure antropometriche del ciclista. Grazie all’IA in questa variabile, all’interno del nostro software, entra in gioco anche la componente esperienziale che serve per comprendere come alcuni casi analoghi sono stati gestiti in passato. Di conseguenza è importante sottolineare che nel tempo, aggiungendo progressivamente sempre più dati relativi a nuovi ciclisti, il software diventa sempre più preciso e affidabile. Per fare un paragone, solo a titolo esemplificativo, potremmo pensare a quanto è stato fatto da Strava anni fa, quando ha proposto il primo pacchetto di preparazione atletica per ciclisti che era basato proprio sulla comparazione dei risultati ottenuti dai diversi profili dei ciclisti.
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L’intelligenza artificiale basata sull’auto apprendimento
L’intelligenza artificiale di maggior spessore è quella che si fonda sull’auto apprendimento, una caratteristica distintiva che le conferisce una straordinaria versatilità e potenzialità. Questo significa che, emulando il meccanismo di apprendimento del cervello umano, l’IA è in grado di assimilare informazioni, trarre conclusioni e migliorare continuamente la sua performance senza un intervento esterno diretto. Questo processo di apprendimento autonomo consente all’IA di adattarsi dinamicamente a nuove sfide, affinare le sue capacità nel tempo e affrontare scenari complessi con sempre maggiore efficacia. In pratica, l’auto apprendimento è la chiave che sblocca il potenziale senza limiti dell’intelligenza artificiale, consentendole di evolversi costantemente e superare le aspettative, offrendo soluzioni sempre più innovative e avanzate.
L’IA come punto di partenza per un’analisi biomeccanica
Allargando il punto di vista su questa tipologia di intervento algoritmico è innegabile che uno strumento di questo genere rivesta un ruolo importante, in quanto ha la possibilità di avere accesso ana platea molto ampia di dati e che si affina autonomamente nel corso del tempo. Nelle prossime settimane approfondiremo ulteriormente questo aspetto, andando a sviscerare qualche dettaglio relativo alle specificità del nostro software. Al tempo stesso è però fondamentale ricordare sempre l’importanza di un professionista del settore che sappia valutare le diverse casistiche e l’unicità del ciclista che si trova difronte. Per questo motivo, il software per quanto evoluto e utile sia, in Bici Lab rappresenta sempre il punto di partenza per la nostra analisi biomeccanica a cui vengono poi aggiunte le indispensabili competenze apprese in tanti anni di esperienza di lavoro nel settore.