Qual è la miglior biomeccanica?
La visita biomeccanica nel ciclismo è fondamentale per migliorare la propria postura e il movimento sulla bicicletta. Ma come fare a capire se una visita biomeccanica per il ciclismo è al top o no? Non c’è una regola vera e propria. Ognuno ha le sue idee, i suoi strumenti. Quello che io ti posso suggerire è: utilizza la logica. La logica ci viene in soccorso per capire se un servizio è intelligente o meno.
Partiamo dal principio? Chi è il biomeccanico?
Bella domanda. In Italia non esiste questa figura dal punto di vista burocratico. Basta aprire una partita iva, configurarla bene e chiunque può effettuare questo lavoro. C’è chi sceglie un percorso di studi e chi un altro.
Partiamo col dire che la laurea in Italia non è obbligatoria. Ne’ in scienze motorie, ne’ in fisioterapia, ne’ altre. C’è chi ha scelto una strada, chi un’altra.
Io personalmente non sono laureato, ho un percorso formativo nel mondo dell’informatica e 12 anni di attività come analista programmatore prima e capoprogetto poi nel mondo dei software bancari. Mi sono approcciato a scienze motorie una decina di anni fa (alla soglia dei 40 anni) e ho abbandonato dopo 1 annetto circa. Dopo aver visto il piano di studi e dopo aver analizzato gli argomenti dei corsi, ho visto che di specifico nel ciclismo non c’era niente. Ho fatto così la ma scelta.
Non ne discuto la bontà e l’utilità di questo percorso universitario, ma a 40 anni io avevo bisogno di qualcosa di più specifico. Ho scelto di fare diversi corsi posturali, riconosciuti, che mi aiutassero a capire meglio come funziona il corpo umano. Non sottovalutare questi corsi: non si passa in automatico perchè si paga. Infatti io nel corso che spiegava il movimento di recupero dopo un trauma, sono stato clamorosamente bocciato. Avevano ragione loro: non ero preparato. L’ho passato alla sessione successiva.
Inoltre devo ringraziare Davide Cassani per avermi portato con se in due giri d’Italia dove ho avuto modo di conoscere ed approfondire temi molto importanti con i campioni e lo staff delle squadre. Mi sono ritrovato subito a lavorare col top. E’ un pò come imparare a guidare da neopatentato una formula1: difficilissimo, ma una volta che impari parti da un livello decisamente alto.
Come si svolge un analisi biomeccanica?
Per me non c’è una regola vera e propria. Io ho scelto di usare due capacità che ho imparato nel competitivo mondo bancario: la logica deduttiva e l’analisi del dati.
Nei miei trascorsi in CartaSì ho avuto modo di analizzare i cosidetti big data, milioni e milioni di dati di analisi su carte di credito e movimento. Ed ho imparato a trattare i dati, maneggiarli ed estrapolarne più informazioni possibili.
Secondo me una visita biomeccanica deve avere dei requisiti fondamentali.
Prima di tutto l’analisi dei dati. Ti faccio un esempio: come faccio a decidere la tua sella ideale se non ti misuro? Se non lo faccio, non è un consiglio, ma passami il termine: una “cazzata“. Non ho la vista a raggi X che vede quanto sono distanti le tue tuberosità ischiatiche.
Io ho scelto di misurare questa distanza con una pedana baropodometrica che ha una precisione al centesimo di mm. Solo così capisco la tua larghezza di sella ideale che ti faccio provare sul simulatore grazie ad una sella “modular”.
Quindi ogni dato che ci serve per prendere una qualsiasi decisione, deve essere rilevato ed analizzato!
E’ importantissima la ripetibilità del dato. Ovvero, se un dato lo rilevo oggi ad un ciclista, il risultato deve essere lo stesso se lo rilevo domani. Non posso lasciare quindi nulla al caso ma avere sempre dei punti di riferimento da utilizzare tutte le volte. Ad esempio quando ti misuro la statura: non posso farti stare come vuoi tu. Ma devo allineare talloni, glutei, scapola e capo in un dato punto. Così ti misuro preciso. Se ti lasciassi libero, potresti stare con le spalle chiuse e il capo in avanti falsando la misura.
In Bici Lab ho scelto infatti di avere tutta la tecnologia possibile ed immaginabile. Solo così ho più dati a disposizione che posso valutare in tempo reale e qui entra in gioco la mia logica deduttiva. Solo vedendo i dati posso capire cosa succede e facendo delle prove valutare qual è la strada migliore.
Infatti ho scelto di farti pedalare su di un simulatore e non sulla tua bici. Qui ti spiego bene i motivi di questa scelta.
Prima di pedalare però si parte con una valutazione posturale con l’ausilio di strumenti elettromedicali. Per la pedalata invece utilizzo un’analisi cinematica 3d, un’analisi EMG e l’analisi delle forze sui pedali.
Senza aver dati sottomano non darò mai un parere. Mi è successo infatti molte volte, soprattutto alle Canarie alle Bike Academy Davide Cassani, che qualche ciclista mi chiedesse pareri mentre eravamo in sella. Credo che sia un argomento talmente delicato da non poter dare risposte così “a sentimento“. Per strada, senza rilevazioni di dati è impossibile dire la propria. Stiamo parlando di mm e l’occhio umano non è in grado di avere una precisione così accurata. Prova ad esempio aprire un metro in un punto a caso e senza guardare tira ad indovinare su quanto sia. Vedrai che hai sbagliato di diversi cm. In bici un mm fa la differenza.
Concludo dicendoti che quando scegli un analisi biomeccanica il ciclismo, scegli la migliore. Che sia credibile, che ci sia strumentazione tecnica precisa, che sia logica. Stiamo parlando della tua prestazione, ma soprattutto della tua salute.