Ricordo quando facevo triathlon e approcciai il mio primo ironman. Nonostante stessi già studiando per fare questo lavoro, avevo deciso di non prendere rischi. Mi auto-allenavo ma volevo la supervisione di chi aveva più esperienza. Ricordo ancora una sua frase che mi venne detta: “ricorda che l’allenamento più importante è il recupero“.
Questa cosa mi aveva profondamente colpito ed era diventata a volte, un buon alibi per saltare un allenamento magari quando pioveva o faceva freddo. E devo dire che è stato un consiglio che mi ha aiutato anche dopo, nell’approccio con gli atleti che ho cominciato poi nel tempo a seguire.
Molte volte, non aver voglia di soffrire e di allenarsi nasconde dietro un disagio più profondo. Magari ci stiamo avvicinando al tanto temuto overtraining. Oppure ci sono state interferenze esterne che hanno tolto energia e voglia. Lavoro, famiglia, stress, inconvenienti nella vita di tutti i giorni, sono tutti fattori che non possono essere sottovalutati e che ovviamente influiscono sul nostro rendimento e sulle nostre motivazioni in sella.
Perché il recupero è importante nel ciclismo
Dal momento che lo sport è divertimento ed una valvola di sfogo non deve mai assolutamente diventare un motivo di ulteriore stress o di complicazione della nostra vita. Di conseguenza è molto importante per chi si allena in bici dare il giusto spazio al recupero. Per prima cosa è importante ottimizzare l’allenamento e questo è possibile farlo soltanto avvalendosi di un servizio personalizzato di preparazione atletica.
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Il mio consiglio inoltre è quello di avere sempre equilibrio. Se un giorno piove e non abbiamo voglia, non ci si allena…. pace! Non muore nessuno. Se questo rifiuto e mancanza di voglia invece rimangono nel tempo, vuol dire che la problematica è più profonda e dobbiamo assolutamente fermarci ad analizzare la nostra situazione e molto probabilmente rivedere gli obiettivi.
Come capire se una persona è in overtraining
Per l’overtraining invece, oggi il mercato ci fornisce diversi strumenti di valutazione per capire in che condizione siamo e quanto allenarci. Su due piedi mi viene in mente l’analisi dell’HRV (Heart Rate Variability) o della pressione venosa/arteriosa correlata al battito cardiaco.
Credo che questi siano tutti strumenti utilissimi ed efficaci, a patto che si scelga un prodotto che impari a conoscerci con una serie di acquisizione dati e che mi ci restituisca sempre un risultato personalizzato. Utilizzare semplici algoritmi matematici applicati a tutti, ci fa perdere la cosa più importante ovvero l’individualità del soggetto. Inoltre un’altra regola fondamentale è la ripetibilità del dato: i dati vanno presi sempre nella stessa condizione in maniera tale che non ci siano interferenze esterne che possano alterare i valori e di conseguenza i risultati.
Questo per dire che nell’allenamento moderno è importante non prestare più attenzione soltanto al carico di allenamento ma è importante valutare anche la tipologia di allenamento fatto e anche l’effetto che ha sull’organismo e sul rispetto dei tempi soggettivi di recupero.
Quindi, in conclusione il mio consiglio è: allenatevi bene, recuperate meglio e monitoratevi attentamente! Inoltre è molto importante allenarsi sempre con la certezza di avere una corretta posizione in sella, in modo da ottimizzare le performance ed evitare lo sviluppo di fastidiose tecnopatie.