Oggi parliamo di un argomento molto interessante, che desta spesso una elevata curiosità: i trigger points che si formano sul piriforme.
Cosa sono i trigger points?
Nello specifico sono “nodi” che si formano nelle fibre muscolari e che mettono “fuori asse” un’articolazione, provocando dolore (a volte in zone molto lontane dal punto in cui si formano).
In particolare alcuni casi di trigger points sono molto interessanti anche per noi ciclisti:
- contratture al gluteo (settore alto/esterno);
- contratture al piriforme che danno sintomi simili a quelli della sciatica.
Quindi questo meccanismo è duplice: con la creazione di un trigger points, si forma il nodo in un punto e compare poi il dolore in un altro (dolore riflesso).
La cosa, fortunatamente, positiva è che questi “nodi” sono anche facili da sciogliere; basta massaggiarli energicamente e sopportare i dolori che ne derivano. Il sollievo è praticamente immediato: di solito si sente una irradiazione di calore o un prurito nella zona del dolore riflesso.
Trigger point del piriforme: perché è importante per noi ciclisti
Questo problema è parecchio invalidante in bicicletta in quanto presenta un dolore forte, caldo localizzato in profondità e per l’esattezza in mezzo ai glutei. Andando a rendere dolorosa la pedalata.
E’ un problema che può essere appunto scambiato come una compressione del nervo sciatico. Però è anche un problema che un terapista identifica in maniera indubbia e lo risolve con una manipolazione. Per maggiori informazioni vi consigliamo di leggere anche l’articolo relativo allo stretching del piriforme.
Esercizio per rilasciare i trigger points del piriforme
Noi possiamo fare un automanipolazione a casa con una pallina da tennis. Nel farlo è importante prestare attenzione, perché vista la vicinanza col nervo sciatico potremmo andare ad infiammarlo creando un ulteriore problema.
E’ necessario seguire questo esercizio per pochi secondi, al massimo dieci e non più di 2 volte a settimana quindi ogni 3-4 giorni.
La nostra collaboratrice Maria Giovanna, ve lo mostra.
E’ molto importante ricordare che l’esercizio per rilasciare i trigger points può essere molto utile per noi ciclisti ma ancor più importante è andare ad individuare un corretto posizionamento in sella attraverso una analisi biomeccanica completa.
Andrea
Salve volevo chiedere se secondo voi è possibile collegare una sindrome della bandelletta a un piriforme contratto? Mi spiego meglio: da un paio di anni faccio tanta bici ma da quando ho iniziato non riesco a fare running senza problemi. Dopo una 8 km di running alla soglia aerobica il giorno dopo in bici non riesco a fare fuori sella perché fitta laterale ginocchio ma sembra più vicino al bicipite femorale che poi continuando a pedalare torno a casa con una bella sindrome della bandelletta. Faccio tanto stretching e foam roller la mia itb non è rigida e gli ischiocrurali sono flessibili non capisco ho continuo formicolio nel periodo di infiammazione. Grazie aspetto delucidazioni da voi, ho girato molti fisioterapisti ma non sono convinto delle loro risposte. Saluti
Marco Gatti
Buongiorno Andrea,
ci potrebbe essere una correlazione tra piriforme e bandelletta. Ed è la stessa a piedi ed in bici.
Un piriforme particolarmente contratto potrebbe portare ad una extra-rotazione dell’arto portando quindi anche il tensore della fascia lata e conseguentemente la BIT a lavorare in torsione.
Questo potrebbe essere appunto aumentato pedalando fuori sella dove il piede aumenterebbe l’extrarotazione.
Le posso solo consigliare un buon (e moderno) fisioterapista dopodichè una biomeccanica ben fatta in bici per compensare le problematiche rimaste.
In bocca al lupo