Il ciclismo è conosciuto per essere uno sport che produce un impatto bassissimo su tendini e legamenti ma nonostante questo talvolta accade che i ciclisti sviluppino delle fastidiose (e spesso dolorose) tendiniti. Questo può avvenire a causa di tecnopatie che molto spesso possono essere imputabili ad un errato posizionamento in sella o all’utilizzo di componenti non idonei. In questo articolo vedremo quindi quali possono essere le cause delle tendiniti nei ciclisti e di conseguenza come questa problematica può essere risolta.
Una delle possibili infiammazioni di questo tipo è la tendinite che colpisce il tendine di Achille. In questo caso il tendine svolge la funzione di modulare i movimenti del soleo e del gastrocnemio, consentendo così il movimento dei piedi. Di conseguenza questo legamento deve sostenere uno sforzo molto elevato. Nel ciclismo il peso della persona viene scaricato sulla bici e non sulla persona ma questo non impedisce che in alcune situazioni particolari possano svilupparsi delle tendiniti, ovvero delle infiammazioni del tessuto connettivale delle fibre del tendine. Per i ciclisti è possibile che si sviluppi anche una tendinite al rotuleo (più frequente di quella al tendine di Achille).
Tendiniti dovute ad un errato posizionamento in sella
Ovviamente noi non essendo medici, non possiamo fornire indicazioni su come curare i sintomi della tendinite. Anzi soltanto una settimana fa abbiamo fatto presente che una corretta posizione in sella non risolve problemi presenti sul corpo ma permette di avere una posizione in sella che non porti a sviluppare tecnopatie nel corso del tempo. Il tendine potrebbe risultare sovraccaricato a causa di diversi fattori, come ad esempio:
- sella troppo bassa;
- tacchette posizionate male;
- arretramento sella insufficiente.
Quando la sella è posizionata troppo in basso, ovvero ha un’altezza inferiore al necessario, il ciclista può sviluppare la cosiddetta “pedalata di tallone”. Quando è presente questo problema, il ciclista tende a pedalare con un’inclinazione eccessiva del piede, con il tallone che spinge verso terra in modo da permettere ai muscoli della gamba di estendersi al meglio durante la fase di spinta. Questo gesto errato, ripetuto per migliaia di volte durante un’uscita in bici, porta a un’iperestensione del tendine che finisce per infiammarsi.
Un’altra casistica che può verificarsi è quella relativa alle tacchette troppo arretrate rispetto alla posizione corretta, ovvero con una posizione che potrebbe determinare uno spostamento in avanti del piede. Questa problematica comporta uno sbilanciamento delle forze che può sfociare in un’infiammazione. Quando le tacchette sono posizionate male la forza muscolare si scarica in un punto più arretrato rispetto all’asse del pedale, portando così un sovraccarico per il calcagno e per il tendine.
Può risultare molto importante anche l’inclinazione delle tacchette, in quanto si tratta di un parametro che può agevolare, o diversamente ostacolare, la rotazione naturale del piede. Quando una tacchetta non asseconda la normale conformazione del corpo e costringe il piede ad una posizione innaturale, si possono creare, a lungo andare, delle torsioni a livello delle articolazioni che nel tempo possono sfociare in tecnopatie o infiammazioni.
Altre casistiche possibili
Il terzo errore comune nell’impostazione della postura sulla bicicletta riguarda l’arretramento della sella rispetto all’asse del movimento centrale. Questo può influenzare la posizione del ginocchio rispetto al pedale, (a livello teorico la posizione migliore è quando ginocchio e pedale sono allineati sull’asse del perno ma vi sono poi casi specifici da valutare singolarmente). Questa posizione è infatti quella che viene definita come “posizione neutrale”. Spostando la sella avanti o indietro, si può scegliere di privilegiare la potenza o il comfort (a seconda dei casi). Tuttavia, una posizione troppo avanzata può sovraccaricare articolazioni e tendini, causando infiammazioni.
Al contrario una sella spostata in avanti può anche portare a sviluppare una tendinite al rotuleo, in quanto va a sovraccaricare eccessivamente il quadricipite (in alcuni casi il problema può presentarsi solo da un lato, a causa di una possibile rotazione del bacino).
Per prevenire le infiammazioni dei tendini, è importante lavorare su questi aspetti biomeccanici in modo sinergico. L’ideale è sempre rivolgersi ad un bravo biomeccanico per trovare il posizionamento in sella più adatto per le proprie circostanze. La giusta posizione in sella permetterà poi di non sviluppare nuovamente una tendinite da errato posizionamento in futuro. Nel nostro Laboratorio Biomeccanico svolgiamo delle visite di Biomeccanica 4.0 per essere sicuri di valutare il comportamento di ogni muscolo durante la pedalata e individuare l’assetto ideale per ogni ciclista.
Se vuoi essere sicuro di pedalare con il giusto assetto contattami
paolo
Buon giorno, ho appena acquistato una nuova mtb, le cui geometrie con angolo sella molto verticale non mi consentono nemmeno lontanamente di trovare la cosiddetta posizione neutrale del ginocchio. C’è qualche accorgimento per compensare questo eccessivo avanzamento, fermo restando che ho mantenuto la precedente distanza sella/m.c. ? Grazie
Marco Gatti
Buongiorno, purtroppo questo sarà un problema sempre più frequente nei prossimi tempi. Le MTB oggi le fanno con un piantone esageratamente in avanti. Si guadagna certo in stabilità e guida del mezzo… ma le ginocchia ahimè le faremo lavorare sempre peggio, soprattutto il tendine rotuleo. Purtroppo soluzioni tecniche non ce ne sono se non comprare canotti reggisella con l’offset più accentuato possibile (>20-25 mm) ma questa soluzione non basterà comunque.
Purtroppo sembra che il mondo delle bici segua sempre di più le mode e che il ciclista debba adattarsi alle geometria della bici e non viceversa come invece dovrebbe.