Visita Biomeccanica: perché oggi è assolutamente indispensabile prima di acquistare una bici nuova

L’evoluzione tecnologica ha trasformato radicalmente il mondo del ciclismo, portando con sé notevoli vantaggi ma anche nuove sfide e logiche commerciali. Negli ultimi anni, la tendenza verso la produzione di bici da corsa sempre meno personalizzabili ha reso la scelta del mezzo non solo una questione di gusto personale o di performance, ma anche di compatibilità biomeccanica. Purtroppo però i ciclisti non sono sempre a conoscenza di questa esigenza ma è possibile affermare che mai come oggi, effettuare una visita biomeccanica prima dell’acquisto di una nuova bicicletta è diventata una pratica non solo consigliata, ma essenziale per garantire il massimo comfort, la performance e, soprattutto, per prevenire infortuni.

La crescente complessità della scelta della bici

La scelta di una bicicletta oggi è molto più complessa rispetto al passato. Il mercato offre modelli con caratteristiche tecniche avanzate, sicuramente molto belle sul piano estetico ma non sempre facili da gestire, come ad esempio: manubri integrati, profili aerodinamici e geometrie del telaio aero (ovvero ottimizzate solo in ottica di performance). Queste innovazioni, se da un lato migliorano l’estetica e la velocità, dall’altro limitano notevolmente la possibilità di una personalizzazione post-acquisto.

L’importanza della personalizzazione

Un tempo, era relativamente semplice modificare componenti come pedivelle, sella o manubrio per adattare la bici alle proprie esigenze biomeccaniche. Oggi, cambiare una pedivella o un manubrio integrato può avere costi proibitivi, e in alcuni casi, come l’alzare un manubrio su una forcella già segata, può essere addirittura impossibile.

Questo aspetto rende fondamentale la scelta iniziale della bici, che deve essere il più possibile in linea con le proprie esigenze fisiche. E qui entra in gioco la visita biomeccanica: un’analisi dettagliata della postura, delle caratteristiche antropometriche di un ciclista e delle dinamiche di gestione dello sforzo del ciclista, che permette di individuare la configurazione ottimale dei tre principali punti di contatto con la bici: tacchette, sella e manubrio.

Il ruolo cruciale della visita biomeccanica

Durante una visita biomeccanica, il professionista ha il compito di regolare questi punti di contatto in modo da garantire la massima efficienza e comfort durante la pedalata, riducendo il rischio di infortuni. Con l’introduzione di componenti sempre più integrati e specifici, il margine di manovra per queste regolazioni si è notevolmente ridotto, rendendo la visita preliminare ancora più indispensabile di quanto invece non avveniva in passato con bici che lasciavano un maggior spazio di intervento al biomeccanico per applicare le regolazioni.

In particolare, nel caso di biciclette con manubrio integrato e telaio aerodinamico, il biomeccanico si trova a dover lavorare con un 33% in meno di possibilità di intervento. Questo significa che una corretta scelta iniziale, basata su un’accurata analisi biomeccanica, può fare la differenza tra un’esperienza di pedalata piacevole e performante o una costellata di disagi e potenziali infortuni.

Conclusione

L’acquisto di una nuova bicicletta è un investimento significativo, sia in termini economici che in termini di benessere fisico. In un’epoca in cui la personalizzazione post-acquisto diventa sempre più limitata, la visita biomeccanica assume quindi un ruolo centrale nel processo di acquisto. Non solo garantisce che la bicicletta scelta sia la più adatta alle proprie esigenze biomeccaniche, ma rappresenta anche un passo fondamentale verso la prevenzione di infortuni e il miglioramento delle prestazioni di un ciclista. Per i ciclisti esperti, che cercano di ottimizzare ogni aspetto della loro esperienza su due ruote, la visita biomeccanica non è più un’opzione, ma una necessità.

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