Salve, sono un ciclista da poco e nella vita ho sempre giocato a calcio,da un anno mi sono comprato una bici da corsa e in qualche mese sono arrivato a fare uscite di 3-4 ore con anche 1000m di dislivello. Purtroppo però mi sono dovuto fermare completamente perché il mio pedalare con una postura di ginocchio varo mi ha comportato una lesione al collaterale con infiammazione del peroneo lungo che ormai da mesi non mi da pace. Ho messo dei plantari per le ore di lavoro ma ogni volta che risalgo in bici infiammo il tutto nuovamente. Avete qualche suggerimento per me? Grazie
Ciao Andrea e grazie per il tuo commento.
Il ginocchio varo è un problema sicuramente non di facile soluzione. la tua infiammazione è sicuramente dovuto alla postura che hai quando sei in bicicletta e ogni volta che ci risali non migliori la situazione. La miglior cosa e consiglio che ti do è recarti da uno specialista che ha già trattato il tuo tipo di situazione e farti posizionare nel modo corretto sulla tua bici. Non continuare ad andare in bici in quella situazione, potresti aggravare molto la situazione. A presto
Salve io accuso da un pò di tempo sulla gamba sx un dolore quasi ad arrivare a darmi crampi e a fermarmi con la.bici…ma massagiando mentre pedalo riesco ad attenuare il dolore penso sia il muscolo posteriore semitendinoso. Mi accorgo che questo dipende anche dalla sella, sento comprimere il gluteo e sento arrivare il dolore fino dietro a questo muscolo. Mi succede anche in auto e alle volte con sedie scomode…secondo me dovuto da compressione. Vorrei capire basti solo spostare la sella o cambiare sella…io ho una fizik ma questo modello non ha scarico centrale…grazie e buona serata.
Buongiorno Cristian,
purtroppo il problema che mi indica Lei mi fa pensare ad una sindrome rotatoria… la soluzione quindi non potrà essere simmetrica ma asimmetrica per compensare il squilibrio dx/sx appunto.
Spostare la sella o cambiarla ha effetto su entrambi i lati dell’appoggio non andando a risolvere la cosa.
L’ideale è appunto una buona valutazione posturale per capirne l’origine, quantificarne gli effetti e quindi compensarli in sella.
A presto
Salve, complimenti per il testo, molto completo. Avrei una domanda: l’arretramento dipende anche dal modello/tipo di bici che si possiede? Cioè oltre alla propria fisionomia bisogna considerare l’utilizzo per cui la bici è destinata? (Da corsa, da passeggio, MTB etc)
Salve grazie per le indicazioni e consigli ma a un anno di distanza la situazione non è ancora chiara. Sono stato seguito da fisioterapisti che indirizzano la colpa alla posizione in bici ma nonostante visita biomeccanica con relative regolazioni il dolore all esterno del polpaccio si fa sentire. In visita mi ha trovato un po’ storto con pedalata gamba sx più avanti della dx ma non so se questa è la strada da seguire. Ne ho provate davvero tutte non so più cos altro fare. Grazie per la pazienza
Forse ho trovato la risposta ai miei problemi in questo interessante articolo.
Dopo 60-70 km puntualmente arrivano i dolori al collo , ai glutei ma soprattutto al lombare più laterale che al centro ma bilaterale, addirittura se mi premo nel punto dolente mi corrisponde sotto al gluteo. Ho provato a far l’esercizio comsigliato ma non tocco con il palmo della mano a terra solo con la punta delle dita. Come posso intervenire per migliorare e non avere più questi fastidi ?
Grazie
Buongiorno,dopo un periodo più intenso di uscite in bicicletta ho dovuto fermarmi per dei dolori intensi a tutte e due le ginocchia e con la comparsa di rumori tipo stac durante l’estensione delle gambe.Mi sono fatto vedere da ortopedici e fisiatra che mi hanno in parte guarito ,perchè lo scatto che avverto nelle ginocchia purtroppo è rimasto.La causa di quello che mi è successo dovrebbe stare nel fatto che a partire dal bacino storto anche ginocchia e caviglie non sono simmetriche e il vincolo ai pedali hanno fatto il resto.Ora mi sono rimesso in bici purtroppo togliendo gli attacchi che proprio non saprei come sistemare visto il mio problema,e con vergogna ho montato dei pedali con le gabbiette…ora riesco a pedalare per tre ore senza dolori ma con la paura di aver brutte sorprese il giorno dopo.Volevo gentilmente sapere se in qualche modo potrei di nuovo riutilizzare gli attacchi o se è meglio rassegnarmi ad usare le gabbiette?
Buongiorno,
il fatto che Lei trovi giovamento usando i pedali liberi è perchè il suo corpo, naturalmente, cerca e trova una posizione dei piedi in cui le ginocchia non generino dolore.
Questo da una parte è positivo, in quanto non sente dolore…. ma da un’altra parte potrebbe essere problematico in quanto potrebbe causare ulteriori patologie in futuro causate da un errata posizione dei piedi che si riflettono inevitabilmente sulle ginocchia ed il bacino.
Il mio suggerimento è di trovare una posizione corretta delle tacchette che non generino dolore alle ginocchia e che nel contempo costringano gli arti inferiori a lavorare simmetrici.
buongiorno Marco e Fabio,
quando scrivete “Quando gli ischio-crurali sono bloccati o poco elastici, a cascata sulla postura si può notare un raddrizzamento della lordosi lombare”, al contrario, significa che un allungamento degli ischio-crurali, significherà un peggioramento della lordosi lombare?
Sono un po’ in confusione perché il mio osteopata sostiene che allungamenti muscolari non hanno questi impatti, ovvero un allungamento significa una maggior flessibilità del muscolo, che di partenza però rimane della stessa lunghezza quindi non portando modifiche a livello di lordosi. Vi chiedo un parere a riguardo, grazie
Buongiorno David,
siamo assolutamente in accordo col suo osteopata. Un muscolo in buona salute, ha una maggior flessibilità mantenendo tonicità e la stessa lunghezza. Quindi non va ad impattare sul bacino e nemmeno sulla lordosi.
Noi parlavamo del caso inverso in cui il muscolo è contratto e tira il bacino verso di se creando una retroversione ed una conseguente rettilinizzazione del lombare.
Tenga sempre presente che però, la retrazione degli ischio-crurali non è l’unica causa di retroversione e raddrizzamento della lordosi lombare. Noi abbiamo preso in esame solo questo caso, diffuso, spiegando un esercizio utile.
La postura è molto più complessa, per cui continui sempre a farsi seguire da un operatore sanitario.
buongiorno Marco,
grazie per la risposta, nel mio caso ho già una lordosi lombare piuttosto accentuata, e siccome ho anche gli ischio-crurali retratti, il timore era di peggiorarla ulteriormente allungandoli.
Nella sua esperienza ha mai incontrato sportivi che avevano una patologia di condropatia femoro-rotulea (nel mio caso ad entrambe le ginocchia) legata all’accorciamento degli ischio-crurali?
Sull’esercizio proposto, ho provato a farlo, e riesco ad arrivare quasi all’estensione completa delle gambe, ho però un dubbio, ovvero che riesco a farlo compensando con la rotazione del bacino. Se mi metto sdraiato infatti con le pancia all’insù, e allungo gli ischio-crurali con una corda, eliminando così la rotazione di schiena e bacino, sento che sono ancora tirato.
grazie
saluti
Buongiorno Fabio,
la prima cosa che posso suggerirLe è di provare ad accorciare leggermente la pipa o ad alzare di pochissimo il manubrio se nella sua bici è ancora possibile.
Se la cosa non passa, Le posso solo consigliare di rivolgersi ad un bravo specialista in biomeccanica che analizzi la questione partendo dal bacino e dalla posizione della sella.
Noi siamo a Vigevano in provincia di Pavia. Per ogni cosa, non esiti a contattarci.
A presto,
Salve, complimenti per l’articolo, voglio chiedere funziona anche se il problema e’ solo alla gamba sinistra? Ogni volta che gioco a calcio puntualmente ho problema (stiramento o srappo comunque dolore acuto ) ai muscoli ischio, arto sinistro, perche’ piu’ corta di 1,5cm. Forse dovuta dal fatto che il bacino ruota e non e’ in linea. Grazie.
Certo, assolutamente sensato ciò che dice. Una rotazione di bacino, provoca tensioni sicuramente asimmetriche.
Questo esercizio è appunto indicato anche nelle rotazioni di bacino
Ho problemi di schiena e cervicale, posso alzare il manubrio verso il petto per non curvarmi troppo? Oppure ci sono delle misure da rispettare? Grazie per la risposta.
Ciao Michele,
la posizione del manubrio dovrebbe essere nel punto ideale per scaricare i pesi correttamente tra anteriore e posteriore e per non creare tensioni a collo-schiena.
Quindi non è possibile alzare “a sentimento”. Nel tentativo di risolvere un problema se ne potrebbe creare un altro.
Ti consiglio di farsi valutare da un buon fisioterapista prima per conoscere l’origine delle sue criticità e da un buon biomeccanico dopo per risolvere le cose.
Salve sono un ciclista amatoriale percorro in media 200km a settimana dislivello sui 4000mt sempre a settimana,il mio problema è nella gamba dx e mi capita di più in salita il ginocchio mi oscilla,non e lineare come la gamba sx quella e come dice un amico mio una biella perfetta invece la dx ha un piccolo movimento sx dx nella parte del ginocchio consigli…grazie in anticipo
Buongiorno Giulio,
secondo me ci troviamo nella situazione in cui la seduta in sella è leggermente asimmetrica, per cui gli arti fanno dei movimenti differenti. Un ginocchio risulta più sollecitato e lavora in maniera anomala.
La prima cosa che dovrebbe fare è capire le cause di questa seduta “storta” ed agire a monte per eliminarne le cause, dopodichè (cosa assolutamente importante) verificare la sua posizione in sella per effettuare tutte le microregolazioni che eliminino le asimmetrie.
Su due piedi, senza aver analizzato il problema però è impossibile dare un suggerimento spiccio del tipo “alza o abbassa la sella”.
Come dicevo sarebbe importante quantificare le asimmetrie, risalire alla cause e compensarle in bici.
In bocca al lupo.
L’esercizio è corretto quando i 3 punti di contatto sono ben appoggiati e simmetrici.
Le gambe totalmente estese, credo che sia impossibile. Basta tenerle piegate e lavorare per stenderle più che si può
Grazie sono uno sportivo ma soprattutto autotrasportatore quindi sto seduto e soffro molto di dolore agli ichiocrurali
Al lombare e dorsale secondo me per colpa del bacino ruotato e questo potrebbe servirmi per riposizionarlo
Comunque sono anche in cura da un fisioterapista che nonostante ritengo sia bravo però questo esercizio non me l ha proposto per scaricare le tensioni prima e dopo lavoro
ho dolori all’anca e al ginocchio, mi hanno detto che si tratta di borsite trocanterica e me l’hanno trattata con diversi cicli di onde d’urto che non hanno risolto il problema.
Io inizio a pensare che si tratti di un’infiammazione del Tensore della fascia lata, che esami diagnostici posso fare per stabilirlo? soprattutto poi, cosa posso fare per farmela passare??
Per caso, posso fissare un appuntamento con voi per approfondimenti?
Anticipo che non sono una sportiva….
Grazie
Buongiorno Sara,
Le ho risposto via mail. Il mio suggerimento è di rivolgersi ad un terapista che è sicuramente più ferrato sull’argomento.
Noi in Bici Lab ci occupiamo di ottimizzare l’assetto della bici per ridurre e prevenire eventuali infortuni.
Marco
Salve volevo chiedere se secondo voi è possibile collegare una sindrome della bandelletta a un piriforme contratto? Mi spiego meglio: da un paio di anni faccio tanta bici ma da quando ho iniziato non riesco a fare running senza problemi. Dopo una 8 km di running alla soglia aerobica il giorno dopo in bici non riesco a fare fuori sella perché fitta laterale ginocchio ma sembra più vicino al bicipite femorale che poi continuando a pedalare torno a casa con una bella sindrome della bandelletta. Faccio tanto stretching e foam roller la mia itb non è rigida e gli ischiocrurali sono flessibili non capisco ho continuo formicolio nel periodo di infiammazione. Grazie aspetto delucidazioni da voi, ho girato molti fisioterapisti ma non sono convinto delle loro risposte. Saluti
Buongiorno Andrea,
ci potrebbe essere una correlazione tra piriforme e bandelletta. Ed è la stessa a piedi ed in bici.
Un piriforme particolarmente contratto potrebbe portare ad una extra-rotazione dell’arto portando quindi anche il tensore della fascia lata e conseguentemente la BIT a lavorare in torsione.
Questo potrebbe essere appunto aumentato pedalando fuori sella dove il piede aumenterebbe l’extrarotazione.
Le posso solo consigliare un buon (e moderno) fisioterapista dopodichè una biomeccanica ben fatta in bici per compensare le problematiche rimaste.
In bocca al lupo
In caso di ischio-crurali rigidi, i glutei vanno in tensione, per cui, lavorando in modo disfunzionale, potrebbero a lungo periodo più che indebolirsi non essere reclutabili al 100%.
Faboi Cavozza
Salve vorrei sapere se avete degli esercizi per potenziare caviglie. Ho una brutta pronazione che mi fa infiammare il bicipite femorale . Da cosa può essere dovuta? Grazie e complimenti per il sito
Un tempo il baricentro della sella era calcolato in maniera tale che il punto di uscita del centro del reggisella fosse distante 12,5 cm dal bordo posteriore della sella stessa. Questo di solito coincideva con una posizione dell’attacco del reggisella quasi centrale alla lunghezza del telaietto della sella stessa. Attualmente le forme di alcune selle non permettono questi calcoli.
E’ mia opinione che la sella abbia una posizione fissa e che eventuali arretramenti o avanzamenti siano dovuti solo ad una errata valutazione delle misure del telaio, soprattutto dell’angolo piantone. Se non possiamo calcolare il baricentro con le misure di un tempo facciamo in modo che l’attacco del reggisella sia esattamente al centro del telaietto e con la sella già posizionata sul reggisella rechiamoci a valutare le misurazioni ergonomiche del telaio che vogliamo farci costruire. Arretrare o avanzare successivamente significa che il telaio della bici era sbagliato; al massimo concedo 2 mm, sia per ragioni statiche che estetiche.
Buongiorno, sceso dalla bici da corsa per pubalgia causata da un adduttore e relativo ispessimento dell’inserzione pubica. Oramai sono già 3 anni che son fermo. Se gli ischio-crurali (catena posteriore) sono tesi, rigidi e accorciati questo potrebbe implicare una rotazione posteriore del bacino con maggiore stress per gli adduttori?
Perché mi vengono “crampi”in entrambe le zone tibilali anteriori. Non vado in bicicletta e da alcuni mesi non vado neanche in palestra x un problema ad un ginocchio,il quale sembra risolto
Buongiorno Gabriella,
noi in Bici Lab siamo “esperti” delle dinamiche del corpo umano sulla bici quindi se Lei fosse stata una ciclista la risposta sarebbe stata semplice: marcato utilizzo del tibiale in pedalata quindi pedalata con tallone molto in basso.
Ma Lei ciclista non è. Credo (è un ipotesi la mia) potrebbe darsi di uno squilibrio posturale che la porti a stare in piedi col peso troppo sbilanciato in avanti. Questo porterebbe un sovraccarico dei tibiali per bilanciare questa caduta di peso. Si rivolga ad un buon posturologo e poi un terapista che Le indichi un percorso posturale di riequilibrio.
Buongiorno sono il Sig. Pietro Sorrentino. Prima di tutto volevo farvi i complimenti per l’articolo.
Sono un ciclista amatoriale da 10 anni faccio una decina di Granfondo all’anno.
Da qualche mese sento una fitta di dolore occasionale al tibiale anteriore destro anche a riposo che dura pochi secondi e poi scompare a volte mi capita anche quando pedalo dura 3,4 secondi poi si toglie da cosa dipende?
Vi ringrazio anticipatamente.
Buongiorno Roberto,
noi in Bici Lab ci occupiamo esclusivamente di ciclismo e problemi correlati alla sua pratica. Per ogni problematica di salute, Le suggerisco di rivolgersi ad un operatore sanitario che saprà guidarla per uscire dal suo problema.
buona sera Marco – le scrivo da Siena e ho purtroppo 62 anni
volevo chiederle una cosa un dislivello sella manubrio accentuato può creare problemi alle anche oppure, perchè siamo più chiusi, è più dannoso un dislivello meno accentuato del normale?
Buongiorno Mario, il dislivello sella-manubrio dovrà essere commisurato alle nostre misure ma soprattutto alla mobilità della nostra schiena del bacino. Un dislivello più accentuato del dovuto va a creare oltre a fastidi collo, spalle, polsi anche una sofferenza dell’ileopsoas e degli ischio-crurali che viceversa si troveranno ad essere particolarmente stirati. Viceversa un manubrio troppo alto andrà a creare sempre sofferenza all’ileopsoas (più stirato) e agli ischio-crurali (più contratti) ma anche una sofferenza della zona lombare. Per noi amatori, specie non più giovanissimi, diventa quindi fondamentale trovare il giusto equilibrio di posizione di manubrio valutando appunto questi fattori. Buona giornata
Buingiorno,
Sono un ciclista ma pratico anche la corsa a piedi nella stagione invernale.
Dal termine dell’estate ho un dolore che parte dalla zona del perineo e si estende orizzontalmente lungo tutta la fascia sotto il gluteo. Ora è 4 mesi che non salgo io sella e Il dolore ultimamente si è affievolito ma si ripresenta non appena mi piego in avanti o quando corro con una certa intensità ed allungo il passo.
La descrizione del tendinopatia ischiocrurale sembra coincidere molto con i miei dolori. Ora proverò ad effettuare l’esercizio consigliato.
Chiedo se secondo lei questo genere di problema potrebbe essere stato causato da una posizione troppo allungata sulla bici. Un professionista dopo avermi verificato mi ha suggerito di allungare la pipa manubrio, questa cosa può infiammare i suddetti tendini?
Grazie mille e complimenti per l’articolo
Buongiorno Enrico,
una eventuale retrazione degli ischio-crurali deve prevedere un buon piano da un fisio-osteopata, un buon percorso di esercizi per sbloccarli ma anche una posizione in sella più prudente.
Purtroppo, Le parlo per esperienza diretta, i professionisti tendono a pensare che gli amatori abbiano le loro caratteristiche così suggeriscono loro attacchi manubrio da 13, posizione troppo stesa in avanti o peggio allenamenti durissimi…..
Dobbiamo sempre pensare che noi, persone normali, non abbiamo le loro capacità atletiche ma nemmeno posturali. Quindi un amatore, invecchiando, tendenzialmente avvicina il manubrio… non lo allontana.
Questa non è una causa diretta e scatenante…. ma sicuramente non aiuta e agevola il problema ai tendini in questione.
Buongiorno Marco ho dolore alla mano sinistra da quando ho abbassato mezzo centimetro il manubrio ma l’ho dovuto fare per non essere al limite del tubo forcella ora sono a 3.5cm di altezza ma mi fa male solo la mano sinistra come posso correggere? Grazie
Buongiorno Marco ho dolore alla mano sinistra da quando ho abbassato mezzo centimetro il manubrio ma l’ho dovuto fare per non essere al limite del tubo forcella ora sono a 3.5cm di altezza ma mi fa male solo la mano sinistra come posso correggere? Grazie
Buongiorno, il problema manifestandosi solo su di un lato potrebbe derivare da una rotazione di bacino. Questo porta a controruotare le spalle andando a scaricare più su di un lato che sull’altro.
Alzando il manubrio si ottiene un piccolo beneficio ma mi par di capire che sulla bici attuale non sia più possibile.
Io francamente in prima battuta analizzerei la rotazione di bacino e vedrei come correggerla (su due piedi è impossibile dirlo senza capire dove e come nasce il problema) dopodichè ragionerei se la bici ha una geometria adeguata alle mie caratteristiche di bacino appunto e di schiena.
Buongiorno,
sono un Medico Ortopedico, soffro di tendinite muscolo fascia lata all’anca, bilaterale (dolore trocanterico del muscolo laterale gluteo che scende lungo il lato esterno della coscia.
Penso sia anche responsabilità dei rulli che faccio 1 ora al di.
Cosa modificare nella posizione in sella per cercare di evitare tale l’infiammazione?
Grazie
Buongiorno Dott,
secondo me il suo problema, presentandosi solo da un lato, ci dice che sui rulli Lei è ruotato col bacino in avanti (lato deldella tendinite).
Questo porta ad intraruotare l’arto con conseguente lavoro asimmetrico del tensore fascia lata.
Di solito, in bicicletta, l’intervento potrebbe essere differenziare le tacchette di pochi decimi di mm in maniera tale che Lei agganciando i piedi in maniera asimmetrica, andrà a raddrizarsi togliendo la tensione alla fascia lata…..
Questo, di solito, quello che faccio in studio. Qui online, ovviamente, prenda questo mio parere come ipotesi senza averla vista pedalare.
Mi faccia sapere,
Sperando di avere un vs riscontro vorrei chiedervi quali sono gli errori da evitare nell’assetto biomeccanico per limitare i problemi a tendini peronieri, per esempio un posizionamento delle tacchette troppo arretrato che quindi va a “bloccare” la caviglia agevola o favorisce l’insorgere di problemi a questi tendini? Una sella troppo bassa?
Avanzare un pò le tacchette aumentando il gioco di caviglia può alleggerire il carico sui tendini peronieri?
Buongiorno Dennis,
partiamo con la premessa che le tacchette dovrebbe essere posizionate in base alla posizione del proprio metatarso.
Dopodichè bisognerebbe capire il perchè ci sono problemi ai peronieri. Non necessariamente è colpa delle tacchette ma potrebbe anche derivare da problemi posturali o anche di assetto degli altri parametri della bici.
Quindi secondo me l’approccio dovrebbe essere prima di tutto posturale: analizzare le proprie imperfezioni e poi agire per correggerle (fisioterapia, osteopatia ed esercizi posturali). In un secondo momento si valuta l’assetto in bici, nel suo insieme.
Nella remota possibilità tutto porti alla bici e alle tacchette, allora forse meglio mettere in condizione i peronieri di lavorare il meno possibile, quindi arretrare LEGGERMENTE la tacchetta.
Non prenda questa mia considerazione come un consiglio a toccare le tacchette delle scarpe, come Le dicevo bisogna partire da lontano prima di fare ciò.
Buongiorno mi rispecchio nella medesima situazione del Signor fabio skabar( scatto delle rotule bilaterale soprattutto in camminata) con l’unica cosa che utilizzo i normali pedali con attacchi e racchette grigie. Ho un cavismo di terzo grado con pronazione più evidente sul destro infatti ho più fastidio sulla parte destra.
Non ho dolori in bici ma faccio tanti fuori sella è il caso di valutare l’utilizzo di un plantare anche per lo scarpino?
Ho un misuratore di potenza effettivamente ho 7 x cento di differenza tra una gamba e l’altra. Ovviamente la più debole è la destra tutto questo è uscito fuori quando ho iniziato a caricare 2 anni fa senza un adeguata personalizzata assistenza sportiva spero di ricevere un vostro parere molto più competente di mie supposizioni
Buongiorno Lella,
come ho risposto al sig. Fabio, la cosa ideale sarebbe pedalare con le scarpette da bici e relative tacchette. A patto che siano regolate alla perfezione al decimo di mm per compensare rotazione e riallineare gli arti inferiori. Per i plantari, non è il mio lavoro diretto quindi il mio parere non è importante, però per esperienza, io ho visto che per questo genere di problemi i plantari sono risultati ininfluenti.
L’unico mio suggerimento è di mettersi in mano a qualcuno che oltre a farle la messa in sella, con una visione un pò più a 360 gradi sulla postura
Giovanni
Finalmente ! Grazie.
Marco Pisetti
Interessantissima descrizione e utilissimo articolo per la scelta all’acquisto
Leonida
Questo intervento è veramente scritto come si deve, nello stesso modo in cui l’intero blog
Da assiduo affezionato, ottimo lavoro.
bambineggi
Sono d’accordo con questo post e trovo altri post molto simili molto interessanti, complimenti.
Bel lavoro davvero, buona giornata.
articolo molto d’attualità
Andrea C
Salve, sono un ciclista da poco e nella vita ho sempre giocato a calcio,da un anno mi sono comprato una bici da corsa e in qualche mese sono arrivato a fare uscite di 3-4 ore con anche 1000m di dislivello. Purtroppo però mi sono dovuto fermare completamente perché il mio pedalare con una postura di ginocchio varo mi ha comportato una lesione al collaterale con infiammazione del peroneo lungo che ormai da mesi non mi da pace. Ho messo dei plantari per le ore di lavoro ma ogni volta che risalgo in bici infiammo il tutto nuovamente. Avete qualche suggerimento per me? Grazie
Marco Gatti
Ciao Andrea e grazie per il tuo commento.
Il ginocchio varo è un problema sicuramente non di facile soluzione. la tua infiammazione è sicuramente dovuto alla postura che hai quando sei in bicicletta e ogni volta che ci risali non migliori la situazione. La miglior cosa e consiglio che ti do è recarti da uno specialista che ha già trattato il tuo tipo di situazione e farti posizionare nel modo corretto sulla tua bici. Non continuare ad andare in bici in quella situazione, potresti aggravare molto la situazione. A presto
Salvatore
Semplicemente fantastico,io dopo ogni uscita,ho tanta rigidità alla colonna vertebrale,faccio esercizi di allungamento ma il recupero è lungo.
Andrea
Bellissimo e commovente….complimenti! Avevo dei dubbi….ora non li ho più
Giovanni
articolo più che interessante…
la postura=rendimento=efficienza
Cristian
Salve io accuso da un pò di tempo sulla gamba sx un dolore quasi ad arrivare a darmi crampi e a fermarmi con la.bici…ma massagiando mentre pedalo riesco ad attenuare il dolore penso sia il muscolo posteriore semitendinoso. Mi accorgo che questo dipende anche dalla sella, sento comprimere il gluteo e sento arrivare il dolore fino dietro a questo muscolo. Mi succede anche in auto e alle volte con sedie scomode…secondo me dovuto da compressione. Vorrei capire basti solo spostare la sella o cambiare sella…io ho una fizik ma questo modello non ha scarico centrale…grazie e buona serata.
Marco
Buongiorno Cristian,
purtroppo il problema che mi indica Lei mi fa pensare ad una sindrome rotatoria… la soluzione quindi non potrà essere simmetrica ma asimmetrica per compensare il squilibrio dx/sx appunto.
Spostare la sella o cambiarla ha effetto su entrambi i lati dell’appoggio non andando a risolvere la cosa.
L’ideale è appunto una buona valutazione posturale per capirne l’origine, quantificarne gli effetti e quindi compensarli in sella.
A presto
Bici da corsa
Salve, complimenti per il testo, molto completo. Avrei una domanda: l’arretramento dipende anche dal modello/tipo di bici che si possiede? Cioè oltre alla propria fisionomia bisogna considerare l’utilizzo per cui la bici è destinata? (Da corsa, da passeggio, MTB etc)
Andrea C
Salve grazie per le indicazioni e consigli ma a un anno di distanza la situazione non è ancora chiara. Sono stato seguito da fisioterapisti che indirizzano la colpa alla posizione in bici ma nonostante visita biomeccanica con relative regolazioni il dolore all esterno del polpaccio si fa sentire. In visita mi ha trovato un po’ storto con pedalata gamba sx più avanti della dx ma non so se questa è la strada da seguire. Ne ho provate davvero tutte non so più cos altro fare. Grazie per la pazienza
Toni
Con poco scarto è normale avere dolore alle mani?!?
Marco Gatti
No, non è normale. Però questo potrebbe rivelare problemi posturali alla cervicale o, anche, una distanza sella manubrio troppo accentuata.
Francesco
Forse ho trovato la risposta ai miei problemi in questo interessante articolo.
Dopo 60-70 km puntualmente arrivano i dolori al collo , ai glutei ma soprattutto al lombare più laterale che al centro ma bilaterale, addirittura se mi premo nel punto dolente mi corrisponde sotto al gluteo. Ho provato a far l’esercizio comsigliato ma non tocco con il palmo della mano a terra solo con la punta delle dita. Come posso intervenire per migliorare e non avere più questi fastidi ?
Grazie
fabio skabar
Buongiorno,dopo un periodo più intenso di uscite in bicicletta ho dovuto fermarmi per dei dolori intensi a tutte e due le ginocchia e con la comparsa di rumori tipo stac durante l’estensione delle gambe.Mi sono fatto vedere da ortopedici e fisiatra che mi hanno in parte guarito ,perchè lo scatto che avverto nelle ginocchia purtroppo è rimasto.La causa di quello che mi è successo dovrebbe stare nel fatto che a partire dal bacino storto anche ginocchia e caviglie non sono simmetriche e il vincolo ai pedali hanno fatto il resto.Ora mi sono rimesso in bici purtroppo togliendo gli attacchi che proprio non saprei come sistemare visto il mio problema,e con vergogna ho montato dei pedali con le gabbiette…ora riesco a pedalare per tre ore senza dolori ma con la paura di aver brutte sorprese il giorno dopo.Volevo gentilmente sapere se in qualche modo potrei di nuovo riutilizzare gli attacchi o se è meglio rassegnarmi ad usare le gabbiette?
Marco Gatti
Buongiorno,
il fatto che Lei trovi giovamento usando i pedali liberi è perchè il suo corpo, naturalmente, cerca e trova una posizione dei piedi in cui le ginocchia non generino dolore.
Questo da una parte è positivo, in quanto non sente dolore…. ma da un’altra parte potrebbe essere problematico in quanto potrebbe causare ulteriori patologie in futuro causate da un errata posizione dei piedi che si riflettono inevitabilmente sulle ginocchia ed il bacino.
Il mio suggerimento è di trovare una posizione corretta delle tacchette che non generino dolore alle ginocchia e che nel contempo costringano gli arti inferiori a lavorare simmetrici.
David
buongiorno Marco e Fabio,
quando scrivete “Quando gli ischio-crurali sono bloccati o poco elastici, a cascata sulla postura si può notare un raddrizzamento della lordosi lombare”, al contrario, significa che un allungamento degli ischio-crurali, significherà un peggioramento della lordosi lombare?
Sono un po’ in confusione perché il mio osteopata sostiene che allungamenti muscolari non hanno questi impatti, ovvero un allungamento significa una maggior flessibilità del muscolo, che di partenza però rimane della stessa lunghezza quindi non portando modifiche a livello di lordosi. Vi chiedo un parere a riguardo, grazie
Marco Gatti
Buongiorno David,
siamo assolutamente in accordo col suo osteopata. Un muscolo in buona salute, ha una maggior flessibilità mantenendo tonicità e la stessa lunghezza. Quindi non va ad impattare sul bacino e nemmeno sulla lordosi.
Noi parlavamo del caso inverso in cui il muscolo è contratto e tira il bacino verso di se creando una retroversione ed una conseguente rettilinizzazione del lombare.
Tenga sempre presente che però, la retrazione degli ischio-crurali non è l’unica causa di retroversione e raddrizzamento della lordosi lombare. Noi abbiamo preso in esame solo questo caso, diffuso, spiegando un esercizio utile.
La postura è molto più complessa, per cui continui sempre a farsi seguire da un operatore sanitario.
A presto
David
buongiorno Marco,
grazie per la risposta, nel mio caso ho già una lordosi lombare piuttosto accentuata, e siccome ho anche gli ischio-crurali retratti, il timore era di peggiorarla ulteriormente allungandoli.
Nella sua esperienza ha mai incontrato sportivi che avevano una patologia di condropatia femoro-rotulea (nel mio caso ad entrambe le ginocchia) legata all’accorciamento degli ischio-crurali?
Sull’esercizio proposto, ho provato a farlo, e riesco ad arrivare quasi all’estensione completa delle gambe, ho però un dubbio, ovvero che riesco a farlo compensando con la rotazione del bacino. Se mi metto sdraiato infatti con le pancia all’insù, e allungo gli ischio-crurali con una corda, eliminando così la rotazione di schiena e bacino, sento che sono ancora tirato.
grazie
saluti
Fabio
Salve io ho un broblema io collo mi fa male e mivieni mal di testa ogni volta che esco in bici poi devo prendere una pastigli momendol
Marco Gatti
Buongiorno Fabio,
la prima cosa che posso suggerirLe è di provare ad accorciare leggermente la pipa o ad alzare di pochissimo il manubrio se nella sua bici è ancora possibile.
Se la cosa non passa, Le posso solo consigliare di rivolgersi ad un bravo specialista in biomeccanica che analizzi la questione partendo dal bacino e dalla posizione della sella.
Noi siamo a Vigevano in provincia di Pavia. Per ogni cosa, non esiti a contattarci.
A presto,
Libero
Salve, complimenti per l’articolo, voglio chiedere funziona anche se il problema e’ solo alla gamba sinistra? Ogni volta che gioco a calcio puntualmente ho problema (stiramento o srappo comunque dolore acuto ) ai muscoli ischio, arto sinistro, perche’ piu’ corta di 1,5cm. Forse dovuta dal fatto che il bacino ruota e non e’ in linea. Grazie.
Marco Gatti
Certo, assolutamente sensato ciò che dice. Una rotazione di bacino, provoca tensioni sicuramente asimmetriche.
Questo esercizio è appunto indicato anche nelle rotazioni di bacino
Michele
Ho problemi di schiena e cervicale, posso alzare il manubrio verso il petto per non curvarmi troppo? Oppure ci sono delle misure da rispettare? Grazie per la risposta.
Marco
Ciao Michele,
la posizione del manubrio dovrebbe essere nel punto ideale per scaricare i pesi correttamente tra anteriore e posteriore e per non creare tensioni a collo-schiena.
Quindi non è possibile alzare “a sentimento”. Nel tentativo di risolvere un problema se ne potrebbe creare un altro.
Ti consiglio di farsi valutare da un buon fisioterapista prima per conoscere l’origine delle sue criticità e da un buon biomeccanico dopo per risolvere le cose.
Giulio C.
Salve sono un ciclista amatoriale percorro in media 200km a settimana dislivello sui 4000mt sempre a settimana,il mio problema è nella gamba dx e mi capita di più in salita il ginocchio mi oscilla,non e lineare come la gamba sx quella e come dice un amico mio una biella perfetta invece la dx ha un piccolo movimento sx dx nella parte del ginocchio consigli…grazie in anticipo
Marco Gatti
Buongiorno Giulio,
secondo me ci troviamo nella situazione in cui la seduta in sella è leggermente asimmetrica, per cui gli arti fanno dei movimenti differenti. Un ginocchio risulta più sollecitato e lavora in maniera anomala.
La prima cosa che dovrebbe fare è capire le cause di questa seduta “storta” ed agire a monte per eliminarne le cause, dopodichè (cosa assolutamente importante) verificare la sua posizione in sella per effettuare tutte le microregolazioni che eliminino le asimmetrie.
Su due piedi, senza aver analizzato il problema però è impossibile dare un suggerimento spiccio del tipo “alza o abbassa la sella”.
Come dicevo sarebbe importante quantificare le asimmetrie, risalire alla cause e compensarle in bici.
In bocca al lupo.
alberto
Bellissimo articolo, quindi l’ideale sarebbe avere i tre punti di contatto con le gambe completamente estese :
Marco Gatti
L’esercizio è corretto quando i 3 punti di contatto sono ben appoggiati e simmetrici.
Le gambe totalmente estese, credo che sia impossibile. Basta tenerle piegate e lavorare per stenderle più che si può
Stefano Roncaglia
Mi piace però non ho capito questa trazione posturale quando è quante volte al giorno
Marco Gatti
2 vv al giorno per 30-40′ a trazione può bastare
Stefano Roncaglia
Grazie sono uno sportivo ma soprattutto autotrasportatore quindi sto seduto e soffro molto di dolore agli ichiocrurali
Al lombare e dorsale secondo me per colpa del bacino ruotato e questo potrebbe servirmi per riposizionarlo
Comunque sono anche in cura da un fisioterapista che nonostante ritengo sia bravo però questo esercizio non me l ha proposto per scaricare le tensioni prima e dopo lavoro
sara sorrentino
ho dolori all’anca e al ginocchio, mi hanno detto che si tratta di borsite trocanterica e me l’hanno trattata con diversi cicli di onde d’urto che non hanno risolto il problema.
Io inizio a pensare che si tratti di un’infiammazione del Tensore della fascia lata, che esami diagnostici posso fare per stabilirlo? soprattutto poi, cosa posso fare per farmela passare??
Per caso, posso fissare un appuntamento con voi per approfondimenti?
Anticipo che non sono una sportiva….
Grazie
Marco Gatti
Buongiorno Sara,
Le ho risposto via mail. Il mio suggerimento è di rivolgersi ad un terapista che è sicuramente più ferrato sull’argomento.
Noi in Bici Lab ci occupiamo di ottimizzare l’assetto della bici per ridurre e prevenire eventuali infortuni.
Marco
giovanni
ma con la tendinopatia ischiocrurale bilaterale è consigliabile fare bici?
Marco Gatti
Le consiglio una visita da un ortopedico che La possa valutare e consigliare o meno l’attività sportiva
Andrea
Salve volevo chiedere se secondo voi è possibile collegare una sindrome della bandelletta a un piriforme contratto? Mi spiego meglio: da un paio di anni faccio tanta bici ma da quando ho iniziato non riesco a fare running senza problemi. Dopo una 8 km di running alla soglia aerobica il giorno dopo in bici non riesco a fare fuori sella perché fitta laterale ginocchio ma sembra più vicino al bicipite femorale che poi continuando a pedalare torno a casa con una bella sindrome della bandelletta. Faccio tanto stretching e foam roller la mia itb non è rigida e gli ischiocrurali sono flessibili non capisco ho continuo formicolio nel periodo di infiammazione. Grazie aspetto delucidazioni da voi, ho girato molti fisioterapisti ma non sono convinto delle loro risposte. Saluti
Marco Gatti
Buongiorno Andrea,
ci potrebbe essere una correlazione tra piriforme e bandelletta. Ed è la stessa a piedi ed in bici.
Un piriforme particolarmente contratto potrebbe portare ad una extra-rotazione dell’arto portando quindi anche il tensore della fascia lata e conseguentemente la BIT a lavorare in torsione.
Questo potrebbe essere appunto aumentato pedalando fuori sella dove il piede aumenterebbe l’extrarotazione.
Le posso solo consigliare un buon (e moderno) fisioterapista dopodichè una biomeccanica ben fatta in bici per compensare le problematiche rimaste.
In bocca al lupo
Diego
Avere questi muscoli ISCHIO-CRURALI rigidi, potrebbero causare oltre alla rettilizzazione della colonna vertebrale anche un indebolimento dei glutei?
Marco Gatti
In caso di ischio-crurali rigidi, i glutei vanno in tensione, per cui, lavorando in modo disfunzionale, potrebbero a lungo periodo più che indebolirsi non essere reclutabili al 100%.
Faboi Cavozza
Andrea
Salve vorrei sapere se avete degli esercizi per potenziare caviglie. Ho una brutta pronazione che mi fa infiammare il bicipite femorale . Da cosa può essere dovuta? Grazie e complimenti per il sito
Mario Milliaccio
Un tempo il baricentro della sella era calcolato in maniera tale che il punto di uscita del centro del reggisella fosse distante 12,5 cm dal bordo posteriore della sella stessa. Questo di solito coincideva con una posizione dell’attacco del reggisella quasi centrale alla lunghezza del telaietto della sella stessa. Attualmente le forme di alcune selle non permettono questi calcoli.
E’ mia opinione che la sella abbia una posizione fissa e che eventuali arretramenti o avanzamenti siano dovuti solo ad una errata valutazione delle misure del telaio, soprattutto dell’angolo piantone. Se non possiamo calcolare il baricentro con le misure di un tempo facciamo in modo che l’attacco del reggisella sia esattamente al centro del telaietto e con la sella già posizionata sul reggisella rechiamoci a valutare le misurazioni ergonomiche del telaio che vogliamo farci costruire. Arretrare o avanzare successivamente significa che il telaio della bici era sbagliato; al massimo concedo 2 mm, sia per ragioni statiche che estetiche.
Fabio
Buongiorno, sceso dalla bici da corsa per pubalgia causata da un adduttore e relativo ispessimento dell’inserzione pubica. Oramai sono già 3 anni che son fermo. Se gli ischio-crurali (catena posteriore) sono tesi, rigidi e accorciati questo potrebbe implicare una rotazione posteriore del bacino con maggiore stress per gli adduttori?
Gabriella Govoni
Perché mi vengono “crampi”in entrambe le zone tibilali anteriori. Non vado in bicicletta e da alcuni mesi non vado neanche in palestra x un problema ad un ginocchio,il quale sembra risolto
Marco Gatti
Buongiorno Gabriella,
noi in Bici Lab siamo “esperti” delle dinamiche del corpo umano sulla bici quindi se Lei fosse stata una ciclista la risposta sarebbe stata semplice: marcato utilizzo del tibiale in pedalata quindi pedalata con tallone molto in basso.
Ma Lei ciclista non è. Credo (è un ipotesi la mia) potrebbe darsi di uno squilibrio posturale che la porti a stare in piedi col peso troppo sbilanciato in avanti. Questo porterebbe un sovraccarico dei tibiali per bilanciare questa caduta di peso. Si rivolga ad un buon posturologo e poi un terapista che Le indichi un percorso posturale di riequilibrio.
Pietro Sorrentino
Buongiorno sono il Sig. Pietro Sorrentino. Prima di tutto volevo farvi i complimenti per l’articolo.
Sono un ciclista amatoriale da 10 anni faccio una decina di Granfondo all’anno.
Da qualche mese sento una fitta di dolore occasionale al tibiale anteriore destro anche a riposo che dura pochi secondi e poi scompare a volte mi capita anche quando pedalo dura 3,4 secondi poi si toglie da cosa dipende?
Vi ringrazio anticipatamente.
Roberto landini
Ho problemi al piede per appiattimento fascia plantare e dolore laterale al cuboide , mi puo dare dei consgli utili da eseguite. Grazie mille
Marco Gatti
Buongiorno Roberto,
noi in Bici Lab ci occupiamo esclusivamente di ciclismo e problemi correlati alla sua pratica. Per ogni problematica di salute, Le suggerisco di rivolgersi ad un operatore sanitario che saprà guidarla per uscire dal suo problema.
Cavani Giancarlo
Grazie sempre utile sapere come i nostri muscoli lavorano
MARIO BOSCHI
buona sera Marco – le scrivo da Siena e ho purtroppo 62 anni
volevo chiederle una cosa un dislivello sella manubrio accentuato può creare problemi alle anche oppure, perchè siamo più chiusi, è più dannoso un dislivello meno accentuato del normale?
Grazie
Marco Gatti
Buongiorno Mario, il dislivello sella-manubrio dovrà essere commisurato alle nostre misure ma soprattutto alla mobilità della nostra schiena del bacino. Un dislivello più accentuato del dovuto va a creare oltre a fastidi collo, spalle, polsi anche una sofferenza dell’ileopsoas e degli ischio-crurali che viceversa si troveranno ad essere particolarmente stirati. Viceversa un manubrio troppo alto andrà a creare sempre sofferenza all’ileopsoas (più stirato) e agli ischio-crurali (più contratti) ma anche una sofferenza della zona lombare. Per noi amatori, specie non più giovanissimi, diventa quindi fondamentale trovare il giusto equilibrio di posizione di manubrio valutando appunto questi fattori. Buona giornata
Enrico
Buingiorno,
Sono un ciclista ma pratico anche la corsa a piedi nella stagione invernale.
Dal termine dell’estate ho un dolore che parte dalla zona del perineo e si estende orizzontalmente lungo tutta la fascia sotto il gluteo. Ora è 4 mesi che non salgo io sella e Il dolore ultimamente si è affievolito ma si ripresenta non appena mi piego in avanti o quando corro con una certa intensità ed allungo il passo.
La descrizione del tendinopatia ischiocrurale sembra coincidere molto con i miei dolori. Ora proverò ad effettuare l’esercizio consigliato.
Chiedo se secondo lei questo genere di problema potrebbe essere stato causato da una posizione troppo allungata sulla bici. Un professionista dopo avermi verificato mi ha suggerito di allungare la pipa manubrio, questa cosa può infiammare i suddetti tendini?
Grazie mille e complimenti per l’articolo
Marco Gatti
Buongiorno Enrico,
una eventuale retrazione degli ischio-crurali deve prevedere un buon piano da un fisio-osteopata, un buon percorso di esercizi per sbloccarli ma anche una posizione in sella più prudente.
Purtroppo, Le parlo per esperienza diretta, i professionisti tendono a pensare che gli amatori abbiano le loro caratteristiche così suggeriscono loro attacchi manubrio da 13, posizione troppo stesa in avanti o peggio allenamenti durissimi…..
Dobbiamo sempre pensare che noi, persone normali, non abbiamo le loro capacità atletiche ma nemmeno posturali. Quindi un amatore, invecchiando, tendenzialmente avvicina il manubrio… non lo allontana.
Questa non è una causa diretta e scatenante…. ma sicuramente non aiuta e agevola il problema ai tendini in questione.
Carmine Russano
Interessante davvero.
Santo
Buongiorno Marco ho dolore alla mano sinistra da quando ho abbassato mezzo centimetro il manubrio ma l’ho dovuto fare per non essere al limite del tubo forcella ora sono a 3.5cm di altezza ma mi fa male solo la mano sinistra come posso correggere? Grazie
Consoli
Buongiorno Marco ho dolore alla mano sinistra da quando ho abbassato mezzo centimetro il manubrio ma l’ho dovuto fare per non essere al limite del tubo forcella ora sono a 3.5cm di altezza ma mi fa male solo la mano sinistra come posso correggere? Grazie
Marco Gatti
Buongiorno, il problema manifestandosi solo su di un lato potrebbe derivare da una rotazione di bacino. Questo porta a controruotare le spalle andando a scaricare più su di un lato che sull’altro.
Alzando il manubrio si ottiene un piccolo beneficio ma mi par di capire che sulla bici attuale non sia più possibile.
Io francamente in prima battuta analizzerei la rotazione di bacino e vedrei come correggerla (su due piedi è impossibile dirlo senza capire dove e come nasce il problema) dopodichè ragionerei se la bici ha una geometria adeguata alle mie caratteristiche di bacino appunto e di schiena.
Francesco Motta
Buongiorno,
sono un Medico Ortopedico, soffro di tendinite muscolo fascia lata all’anca, bilaterale (dolore trocanterico del muscolo laterale gluteo che scende lungo il lato esterno della coscia.
Penso sia anche responsabilità dei rulli che faccio 1 ora al di.
Cosa modificare nella posizione in sella per cercare di evitare tale l’infiammazione?
Grazie
Marco Gatti
Buongiorno Dott,
secondo me il suo problema, presentandosi solo da un lato, ci dice che sui rulli Lei è ruotato col bacino in avanti (lato deldella tendinite).
Questo porta ad intraruotare l’arto con conseguente lavoro asimmetrico del tensore fascia lata.
Di solito, in bicicletta, l’intervento potrebbe essere differenziare le tacchette di pochi decimi di mm in maniera tale che Lei agganciando i piedi in maniera asimmetrica, andrà a raddrizarsi togliendo la tensione alla fascia lata…..
Questo, di solito, quello che faccio in studio. Qui online, ovviamente, prenda questo mio parere come ipotesi senza averla vista pedalare.
Mi faccia sapere,
Dens
Quante serie bisogna fare per sbloccare la postura del proprio corpo?
Marco Gatti
2 vv al giorno per 30-40′ a trazione può bastare.
Per qualche mese per vedere i primi risultati
Dennis
Sperando di avere un vs riscontro vorrei chiedervi quali sono gli errori da evitare nell’assetto biomeccanico per limitare i problemi a tendini peronieri, per esempio un posizionamento delle tacchette troppo arretrato che quindi va a “bloccare” la caviglia agevola o favorisce l’insorgere di problemi a questi tendini? Una sella troppo bassa?
Avanzare un pò le tacchette aumentando il gioco di caviglia può alleggerire il carico sui tendini peronieri?
Grazie
Marco Gatti
Buongiorno Dennis,
partiamo con la premessa che le tacchette dovrebbe essere posizionate in base alla posizione del proprio metatarso.
Dopodichè bisognerebbe capire il perchè ci sono problemi ai peronieri. Non necessariamente è colpa delle tacchette ma potrebbe anche derivare da problemi posturali o anche di assetto degli altri parametri della bici.
Quindi secondo me l’approccio dovrebbe essere prima di tutto posturale: analizzare le proprie imperfezioni e poi agire per correggerle (fisioterapia, osteopatia ed esercizi posturali). In un secondo momento si valuta l’assetto in bici, nel suo insieme.
Nella remota possibilità tutto porti alla bici e alle tacchette, allora forse meglio mettere in condizione i peronieri di lavorare il meno possibile, quindi arretrare LEGGERMENTE la tacchetta.
Non prenda questa mia considerazione come un consiglio a toccare le tacchette delle scarpe, come Le dicevo bisogna partire da lontano prima di fare ciò.
Lella
Buongiorno mi rispecchio nella medesima situazione del Signor fabio skabar( scatto delle rotule bilaterale soprattutto in camminata) con l’unica cosa che utilizzo i normali pedali con attacchi e racchette grigie. Ho un cavismo di terzo grado con pronazione più evidente sul destro infatti ho più fastidio sulla parte destra.
Non ho dolori in bici ma faccio tanti fuori sella è il caso di valutare l’utilizzo di un plantare anche per lo scarpino?
Ho un misuratore di potenza effettivamente ho 7 x cento di differenza tra una gamba e l’altra. Ovviamente la più debole è la destra tutto questo è uscito fuori quando ho iniziato a caricare 2 anni fa senza un adeguata personalizzata assistenza sportiva spero di ricevere un vostro parere molto più competente di mie supposizioni
Marco Gatti
Buongiorno Lella,
come ho risposto al sig. Fabio, la cosa ideale sarebbe pedalare con le scarpette da bici e relative tacchette. A patto che siano regolate alla perfezione al decimo di mm per compensare rotazione e riallineare gli arti inferiori. Per i plantari, non è il mio lavoro diretto quindi il mio parere non è importante, però per esperienza, io ho visto che per questo genere di problemi i plantari sono risultati ininfluenti.
L’unico mio suggerimento è di mettersi in mano a qualcuno che oltre a farle la messa in sella, con una visione un pò più a 360 gradi sulla postura