Un corretto posizionamento in sella prevede sempre la necessità di individuare un adeguato scarto tra sella e manubrio. La differenza tra la sella ed il manubrio (talvolta definita anche calcolo del dislivello tra sella e manubrio) è un paramentro che viene misurato facendo la differenza tra la parte superiore della sella (dove siede il ciclista) e la parte superiore del manubrio (dove poggiano le mani).
Il corretto posizionamento di questo parametro parte prima di tutto dalla scelta del manubrio più adatto ad un determinato ciclista. La prima cosa da identificare a tal riguardo è la misura e questa rappresenta la parte più semplice. Questo dato viene ottenuto seguendo questi passaggi:
- viene misurata la larghezza delle spalle, da acroniom ad acroniom (questo punto può essere identificato in maniera semplice riconoscendo la “fossetta” che si crea naturalmente nel deltoide con il braccio teso perpendicolare al busto);
- a questo punto è possibile individuare la misura del manubrio;
- la larghezza delle spalle deve coincidere in rapporto 1:1 con la larghezza del manubrio centro-tubo centro-tubo.
Si tratta di un valore fondamentale, in quanto consente di mantenere parallele le braccia, di avere una corretta respirazione e di compensare le naturali vibrazioni della bici con un corretto allineamento delle articolazioni polso/gomito/spalla. A questo punto è possibile decidere il modello di manubrio.
Dislivello sella manubrio bdc: scelta del manubrio
Ad oggi la scelta è quasi obbligata: in commercio si trovano quasi esclusivamente manubri modello compact. Questi manubri si riconoscono facilmente perché hanno una presa bassa più raccolta rispetto ai manubrio tradizionali / ergonomici di una volta (si rialza la presa bassa anche di 2 cm).
Il manubrio compact presenta parecchi vantaggi:
- presa bassa più fruibile e comfortevole;
- leva del freno raggiungibile facilmente da tutte le posizioni;
- possibilità di avvicinare/allontanare le leve freno semplicemente ruotandolo (grazie alla curva quasi completamente tonda).
Una volta scelto il manubrio bisogna andarlo poi a posizionare sullo stelo della forcella. Questa posizione è condizionata da diversi fattori: i limiti strutturali della bicicletta, dal grado di guadagno aerodinamico che vogliamo ottenere e soprattutto dalla mobilità della colonna vertebrale e in particolar modo del collo.
Calcolo distanza sella manubrio: limiti strutturali
I limiti strutturali derivano dalla taglia del telaio e della tipologia della bicicletta scelta. Una taglia più piccola avrà conseguentemente una serie sterzo più piccola, quindi il manubrio dovrà essere in una posizione più bassa. Per quanto riguarda invece la tipologia di telaio diciamo che sul mercato ci sono diversi tipi di biciclette:
- quelle più “race” che a parità di lunghezza di orizzontale hanno una serie sterzo più bassa e quindi offrono una posizione più aerodinamica;
- biciclette che richiederanno una posizione più cicloturistica cioè con una serie sterzo più alta a parità di orizzontale. Questi ultimi tipi di telaio sono più indicati per persone che preferiscono il comfort alla aerodinamica e per persone con problemi di mobilità alla colonna vertebrale e/o al collo.
Scarto sella manubrio: applicazione
Una volta scelta la misura giusta di telaio di una bici da corsa in base alle proprie misure antropometriche e alle proprie esigenze bisogna decidere dove montare e fissare l’attacco manubrio sullo stelo della forcella. Anche qui ci troviamo di fronte ad un ulteriore scoglio: l’attacco manubrio non potrà avere al di sotto spessori per più di 30 mm. Rischiare qualche spessore in più vorrebbe dire aumentare la leva laterale che l’attacco manubrio esercita sulla forcella, aumentandone la forza.
Finendo in una buca si rischia in maniera concreta di andare a creare una rottura sulla serie sterzo e/o sullo stelo della forcella. Quindi ora dobbiamo stringere l’attacco manubrio all’interno di quei 30 mm tra la serie sterzo ed il limite superiore massimo.
Anche per questo parametro bisogna basarsi totalmente sulle caratteristiche del ciclista che utilizza la bici. Per questo motivo è sempre consigliabile rivolgersi ad un professionista del settore per una analisi biomeccanica. Una buona visita permette di ottenere l’equilibrio ideale tra la massima aerodinamica e la sostenibilità della posizione in sella.
Dislivello sella manubrio bici da corsa: valori di riferimento
Più posizioneremo il manubrio in basso più risparmieremo energia per penetrare l’aria, più lo posizioneremo in alto, meno andremo a stressare il diaframma, la colonna vertebrale e il collo.
Un ciclista amatoriale ad inizio attività avrà uno scarto sella-manubrio più prudente per poi, con l’abitudine e gli esercizi andare a posizionarlo sempre più in basso fino al suo limite.
L’obiettivo quindi di un buon posizionamento di manubrio è andare a trovare la posizione più aerodinamica possibile, assecondando la morfologia e la mobilità del ciclista in questione.
Prioritario per l’amatore sarà il comfort mentre viceversa conterà di più l’aerodinamicità per il professionista.
I parametri che influiscono sullo scarto sella manubrio sono:
- la mobilità articolare tra le vertebre
- avere le corrette curve (lordosi in lombare, cifosi in dorsale e lordosi in cervicale)
- non avere retro o anti versione di bacino
In presenza di una schiena perfetta o quasi (A nella foto) possiamo spostare il limite verso il basso. In presenza di un qualsiasi problema, dovremo valutare come questo potrebbe impattare sull’andamento in bicicletta e trovare quindi la posizione in cui il ciclista riesce a stare appoggiato senza dolori e a vedere la strada senza inarcare troppo il collo.
Un corretto posizionamento biomeccanico quindi non si baserà mai soltanto su calcoli di trigonometria ma su un insieme di fattori da ponderare per trovare l’assetto ideale. Ogni parametro dovrà essere infatti sempre contestualizzato alle esigenze del ciclista e alla sua postura.
Giovanni
Finalmente ! Grazie.
Toni
Con poco scarto è normale avere dolore alle mani?!?
Marco Gatti
No, non è normale. Però questo potrebbe rivelare problemi posturali alla cervicale o, anche, una distanza sella manubrio troppo accentuata.
Michele
Ho problemi di schiena e cervicale, posso alzare il manubrio verso il petto per non curvarmi troppo? Oppure ci sono delle misure da rispettare? Grazie per la risposta.
Marco
Ciao Michele,
la posizione del manubrio dovrebbe essere nel punto ideale per scaricare i pesi correttamente tra anteriore e posteriore e per non creare tensioni a collo-schiena.
Quindi non è possibile alzare “a sentimento”. Nel tentativo di risolvere un problema se ne potrebbe creare un altro.
Ti consiglio di farsi valutare da un buon fisioterapista prima per conoscere l’origine delle sue criticità e da un buon biomeccanico dopo per risolvere le cose.
MARIO BOSCHI
buona sera Marco – le scrivo da Siena e ho purtroppo 62 anni
volevo chiederle una cosa un dislivello sella manubrio accentuato può creare problemi alle anche oppure, perchè siamo più chiusi, è più dannoso un dislivello meno accentuato del normale?
Grazie
Marco Gatti
Buongiorno Mario, il dislivello sella-manubrio dovrà essere commisurato alle nostre misure ma soprattutto alla mobilità della nostra schiena del bacino. Un dislivello più accentuato del dovuto va a creare oltre a fastidi collo, spalle, polsi anche una sofferenza dell’ileopsoas e degli ischio-crurali che viceversa si troveranno ad essere particolarmente stirati. Viceversa un manubrio troppo alto andrà a creare sempre sofferenza all’ileopsoas (più stirato) e agli ischio-crurali (più contratti) ma anche una sofferenza della zona lombare. Per noi amatori, specie non più giovanissimi, diventa quindi fondamentale trovare il giusto equilibrio di posizione di manubrio valutando appunto questi fattori. Buona giornata
Santo
Buongiorno Marco ho dolore alla mano sinistra da quando ho abbassato mezzo centimetro il manubrio ma l’ho dovuto fare per non essere al limite del tubo forcella ora sono a 3.5cm di altezza ma mi fa male solo la mano sinistra come posso correggere? Grazie
Consoli
Buongiorno Marco ho dolore alla mano sinistra da quando ho abbassato mezzo centimetro il manubrio ma l’ho dovuto fare per non essere al limite del tubo forcella ora sono a 3.5cm di altezza ma mi fa male solo la mano sinistra come posso correggere? Grazie
Marco Gatti
Buongiorno, il problema manifestandosi solo su di un lato potrebbe derivare da una rotazione di bacino. Questo porta a controruotare le spalle andando a scaricare più su di un lato che sull’altro.
Alzando il manubrio si ottiene un piccolo beneficio ma mi par di capire che sulla bici attuale non sia più possibile.
Io francamente in prima battuta analizzerei la rotazione di bacino e vedrei come correggerla (su due piedi è impossibile dirlo senza capire dove e come nasce il problema) dopodichè ragionerei se la bici ha una geometria adeguata alle mie caratteristiche di bacino appunto e di schiena.
Pier Giorgio
Ho 81 anni e faccio regolarmente 65 km a giorni alterni con dislivelli da 500 a 900 m. corro praticamente a digiuno dopo un caffe con tre cucchiaini di zucchero. Il problema è ke per tornare a casa devo affrontare una salita con pendenza da 4 a 18%. Quando arrivo sono sempre esausto e ho bisogno di un giorno per recuperare. Cosa posso fare per migliorare.
Marco Gatti
E’ difficile fare un piano per migliorare senza conoscere la persona, le sue abitudini e soprattutto i suoi eventuali errori.
Sicuramente posso dirLe gli argomenti da approfondire per migliorare:
– alimentazione. Sicuramente partire a stomaco vuoto con un caffè e 3 cucchiaini di zucchero, non è l’inizio migliore
– posizione in sella. E’ quella più profittevole?
– allenamento: bisogna variare. Limitarsi a fare sempre le solite cose o ciò che più ci piace, porta il corpo ad assuefarsi. Bisogna variare il più possibile i lavori.
Per finire: rispettare il proprio corpo e la propria “evoluzione”. Passando gli anni, molte volte, è già un successo mantenere la condizione degli anni passati. Il corpo deperisce molto più velocemente rispetto a quanto noi lo faccimao migliorare. Quindi l’approccio mentale per accettare ogni nuova condizione è fondamentale